UNA BELLA TESTIMONIANZA!

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Come fisioterapista ho avuto modo e piacere di seguire pazienti senza fissa dimora in un percorso volontario di assistenza multidisciplinare, presso una onlus in pieno centro a Roma.
I problemi che riscontravo maggiormente erano legati specialmente ad esiti da congelamento, ipomobilità e da esposizione prolungata ad alti livelli di umidità.
I segni e i sintomi più frequenti, spesso esasperati da patologie sovrapposte e stili di vita insani erano: contratture, rigidità articolari, areflessia, disartria, problemi di equilibrio e coordinazione, ecchimosi, gangrena, amputazioni distali, tanto, troppo dolore.
La riabilitazione non era di certo semplice, in molti casi il quadro era talmente complesso che impegnarmi a raggiungere degli obiettivi concreti a breve e medio termine mi sembrava una forzatura, secondariamente un’azione frustrante.
Mi sembrava ma non lo era. La percezione che avevo era apparente e i feedback che ricevevo contraddicevano le aspettative. La sintomatologia dolorosa diminuiva drasticamente già dalle prime sedute, un semplice tocco, caldo e così inaspettato, faceva più di qualsiasi tecnica neuromotoria appresa negli studi. Era incredibile, il contatto, l’ascolto, la piena considerazione dell’altro assumevano un valore terapeutico importante. È stata un’esperienza che porterò sempre con me e a cui ripenso ora, alle porte della stagione invernale, per ricordarmi e ricordarci di quanto sia importante e vitale donare, che sia una coperta, dei guanti così come dei calzini, una barretta di cioccolato fondente o una bevanda calda, che sia una semplice parola accompagnata da un tenero sorriso.
Non sono rari ogni anno, gli eventi di persone morte a causa del freddo, per insufficiente disponibilità di posti-letto nei centri di accoglienza o per la mancanza di beni primari facilmente reperibili.
Morire di freddo è una sconfitta da contrastare e gli esiti da congelamento delle cicatrici da prevenire. Ognuno di noi può fare tantissimo per diminuire quel dolore e vincere questa sfida.
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Grazie Valerio, a nome dei nostri Amici più poveri che hai seguito con professionalità, dedizione e affetto.